E’ dove piantiamo il nostro cibo, dove i bambini si divertono a correre scalzi, dove prospera l’ecosistema, è il fondamento per le case costruite come dovrebbero esserlo, è la base per i nostri paesi. La Terra va compresa come un’entità viva.
La Terra non è quello che vedono gli economisti tradizionali: “… il luogo dove piantare quello che si vuole coltivare…” o “quello che si compra per costruirci sopra…”.
La terra è viva e dobbiamo imparare ad ascoltarla, dobbiamo sapere come seguirla, capire come interpretarla può portarci alla felicità.
Senza la Terra quello su cui sto lavorando e sto rivendicando non ha senso.
Studiare culture diverse è appassionante ed affascinante. Viaggio per il mondo per studiare le relazioni tra esseri umani e piante, è ciò che mi interessa di più, ed ho scoperto così tante culture e tutte le invenzioni dell’uomo in giro per il mondo. E’ vero, è affascinante, ci sono così tante cose da esplorare da poter passarci una vita intera.
Il genere umano è centrato sul proprio ombelico, egoista, si guarda e vede il genio, si considera un Dio, un demiurgo. Creiamo e pensiamo di poter creare come lo fa l’Universo, come la Natura, come Dio. Tutt’a un tratto ci siamo dimenticati di tutto il resto e quando qualcuno ce lo ricorda ci sentiamo male, perché sappiamo che no è la soluzione giusta, non stiamo facendo il bene, non è sostenibile, è un gigante dai piedi d’argilla.
Mancano le fondamenta, e queste sono proprio la nostra relazione con il tutto, la relazione con le piante, con gli altri esseri viventi. In questo modo il genere umano si è allontanato da tutto il resto e vive in una bolla pensando che questa sia il mondo.
E’ veramente da vedere: sei o otto piccoli uccellini salgono sul bordo del nido, alcuni volano, ma altri no. Quelli che non volano sono stati naturalmente selezionati per non riprodursi, per diventare cibo per gatti o qualcos’altro.
Quando si osserva come la natura si prende cura di sé stessa, con la mamma pettirosso che al momento giusto dice ‘bene bimbi, che siate pronti o no, è il momento di seguirmi’. Poi esce e si siede sul ramo ed inizia a chiamarli e uno ad uno spuntano fuori e volano via. Alcuni non ce la fanno, ma la maggior parte si. E poi si mettono tutti a sedere insieme, cinguettando felicemente ed iniziano le loro lezioni di volo. Hanno già volato fino a lì.
E’ veramente un momento speciale, se non si è mai visto è difficile spiegare la sensazione che si prova ad averlo proprio fuori dalla finestra. C’è la finestra in mezzo e quindi gli uccellini nemmeno fanno caso al fatto che tu sei li, si abituano, loro sono nell’edera che guardano fuori, tu sei dentro e li guardi. E’ fantastico.