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XAVI MONTANYÉS
Attivista per la Sovranità Alimentare
Attivista per la Sovranità Alimentare
“I supermercati non sono stati inventati per renderci la vita più facile, sono stati creati per guadagnarci. Solo una generazione fa mio nonno aveva un’idea chiara: il cibo è essenziale. Nella sua mentalità post guerra civile spagnola, tempi di estrema carenza, era impensabile che il tuo vicino rimanesse senza almeno un po’ di frutta da mangiare, impensabile. Il cibo era un diritto essenziale riconosciuto dalla società. Il pensiero neoliberale ci dice che è solamente un’ulteriore merce di scambio, come lo sono la salute e la felicità… tutto è in vendita e può essere comprato. Dalla prospettiva della sovranità alimentare diciamo no, basta! Dobbiamo riconsiderare il cibo quello che realmente è, un diritto, un diritto individuale e collettivo.”
“Dove nasceva uno “scatolone”, così chiamavano i supermercati, i piccoli negozi ed i mercati sparivano immediatamente. Non riuscivano a competere. Spesso i supermercati svendono sotto costo, rendendo impossibile una giusta competizione. tradizionalmente i mercati contadini non sono solo un luogo di scambio commerciale, ma anche un luogo di incontro. Uno spazio per presentarsi, per la risoluzione dei conflitti, dove le donne e gli uomini del vicinato scambiano cose, discutono, risolvono questioni. Qui nascono ricche relazioni sociali. Quando tutto questo viene sostituito da un supermercato, le relazioni si convertono nell’opposto: tu sei l’individuo, il consumatore e la tua funzione è di consumare e ritornare a casa. Non ci si aspetta nient’altro da te.”
“ ‘Siamo ciò che mangiamo’, lo dicevano i grandi classici. Se si mangia cibo spazzatura, il corpo diventa il contenitore di questa spazzatura. Ci si ammala. L’OMS considera che il diabete ed alcuni tipi di cancro siano strettamente legati a diete poco sane. Diete spazzatura che si trovano in luoghi spazzatura come i supermercati. I grandi fornitori di cibo disgustoso, che non dovrebbe nemmeno chiamarsi cibo. E’ veramente bello sentire le persone quando prendono un prodotto buono da una cooperativa o da un mercato contadino e dicono: “i pomodori sono saporiti!”. Ma certo! siamo abituati a mangiare schifezze e qui invece il cibo è saporito! E il pomodoro ha i suoi semi all’interno che possono essere piantati. Molte persone si tengono i semi e provano a piantarli sui balconi. Le cooperative di consumatori stanno di nuovo imparando quali sono i cicli della Natura, le varietà che si adattano alle aree specifiche, la trasmissione della cultura, la comprensione, il recupero delle ricette tradizionali e di una dieta sana. Ricercare le proprie radici nella Terra è emozionante, la relazione con la Natura, io la chiamerei agro-cultura, dove il cibo non è più merce di scambio, ma un diritto. Non stai solo comprando un pomodoro, stai costruendo una relazione con il contadino e questo è un investimento per tua felicità. Suona naif, ma è così.”
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