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JAMIE NICOL
Insegnante di agricoltura naturale
Insegnante di agricoltura naturale
“Attualmente nutriamo sette miliardi di persone – ma non potremo continuare a nutrire sette miliardi di persone con l’agricoltura. Perché? Perché l’agricoltura è uno spreco di risorse dall’inizio alla fine. Distrugge la fertilità di un luogo per accrescere quella di un altro e allo stesso tempo, attraverso l’aratura, i fitofarmaci, i diserbanti e i fertilizzanti, distrugge quello stesso suolo in cui cerca di far crescere le colture.
Ormai abbiamo meno del 50% del suolo arabile che avevamo cinquant’anni fa. Perdiamo suolo fertile a una velocità incredibile. Quello che chiamiamo fertilità non è altro che l’attività di tutte le forme di vita contenute nel suolo, e quando questa attività va persa non resta altro che sabbia. E ci vogliono molte più risorse per far crescere qualcosa in quel tipo di suolo invece che in uno strato di humus naturale e ricco di vita.”
Ormai abbiamo meno del 50% del suolo arabile che avevamo cinquant’anni fa. Perdiamo suolo fertile a una velocità incredibile. Quello che chiamiamo fertilità non è altro che l’attività di tutte le forme di vita contenute nel suolo, e quando questa attività va persa non resta altro che sabbia. E ci vogliono molte più risorse per far crescere qualcosa in quel tipo di suolo invece che in uno strato di humus naturale e ricco di vita.”
“Pretendiamo di mangiare ananas dal Brasile e pomodori in inverno. È questo che causa la distruzione. Dobbiamo essere sempre attenti, coscienti, in osservazione di noi stessi e di come desideriamo le cose: voglio questo, e quello, e li voglio subito. Bé, se continuiamo a fare così distruggeremo il mondo. Quello che facciamo è usare la Natura come una miniera: estraiamo risorse dalla Natura per riempire questo grande vuoto che abbiamo dentro, perché vediamo noi stessi come Umani e il mondo come Natura, come entità separate, non connesse… Non vediamo la cosa più importante: ogni volta che distruggiamo qualcosa, distruggiamo anche noi stessi. Mentre tutto quello che dobbiamo fare è fare un passo indietro, prendere un momento di calma e quiete, e vedere ciò che la Natura sta già facendo. Perché il potere della Natura è molto superiore a qualunque potere che gli esseri umani credono di avere.”
“Cosa faccio nell’orto? Gioco. Mi diverto, prima di tutto e sopra ogni altra cosa. Ci vado ogni giorno, senza sapere veramente cosa farò, ma c’è sempre qualcosa da fare. Quando entro nell’orto qualcosa catturerà la mia attenzione e io mi metterò al lavoro. Ma mi rendo conto che quello che devo fare, ogni volta, è vedere cosa sta già facendo la Natura. Quello che devo fare è essere presente, essere presente alla Natura, prestarle attenzione e abbandonarmi a lei. E in quell’essere presente imparerò come prendermi cura delle cose, e con prendermi cura intendo lasciar fare alla Natura quello che sa fare molto meglio di me. È sempre la natura che fa crescere le piante. Si tratta di allontanarmi, un passo dopo l’altro, da quel ruolo centrale, di organizzatore e controllore, che abbiamo tutti in relazione al nostro orto.
L’agricoltura naturale cerca semplicemente di riconnettersi alla Natura, di aprirci attraverso una pratica gentile, l’arte dell’agricoltura naturale.
Se ascoltiamo fino in fondo il messaggio di Fukuoka dobbiamo ricordarci di questa frase: “L’agricoltura naturale non si occupa di far crescere le piante, ma della coltivazione e del perfezionamento degli esseri umani.”
L’agricoltura naturale cerca semplicemente di riconnettersi alla Natura, di aprirci attraverso una pratica gentile, l’arte dell’agricoltura naturale.
Se ascoltiamo fino in fondo il messaggio di Fukuoka dobbiamo ricordarci di questa frase: “L’agricoltura naturale non si occupa di far crescere le piante, ma della coltivazione e del perfezionamento degli esseri umani.”