act13
ANAÏS SASTRE
Coltivatrice biologica, Comunità Xicoria
Coltivatrice biologica, Comunità Xicoria
“Era da molto tempo che, con un gruppo di amici dell’università e persone che avevamo incontrato in giro, volevamo provare a fare qualcosa fuori dalla città, provare uno stile di vita più sostenibile che avesse più senso: coltivare il nostro cibo, sapere cosa mangiamo, non essere sempre circondati dal cemento.”
“Ci era chiaro che volevamo fare agricoltura e sperimentare se è possibile vivere di agricoltura con un modello di relazione con i consumatori differente dalla vendita convenzionale di prodotti agricoli.
Volevamo anche fare seminari e formazioni per adulti e bambini. E il nostro terzo campo di attività è la cucina, che è complementare all’orto, perché il surplus di produzione va al gruppo cucina. È anche un altro canale di contatto sociale. Il gruppo cucina si sposta per cucinare per conferenze e incontri, di preferenza quelli di movimenti o persone che fanno cose legate alle nostre attività. È il nostro modo di collaborare con loro.”
“Ci era chiaro che volevamo fare agricoltura e sperimentare se è possibile vivere di agricoltura con un modello di relazione con i consumatori differente dalla vendita convenzionale di prodotti agricoli.
Volevamo anche fare seminari e formazioni per adulti e bambini. E il nostro terzo campo di attività è la cucina, che è complementare all’orto, perché il surplus di produzione va al gruppo cucina. È anche un altro canale di contatto sociale. Il gruppo cucina si sposta per cucinare per conferenze e incontri, di preferenza quelli di movimenti o persone che fanno cose legate alle nostre attività. È il nostro modo di collaborare con loro.”
“Mangiare è il nostro bisogno più fondamentale; per questo è importante sapere da dove viene il nostro cibo. Il cibo influenza come ti senti, la tua salute, e anche l’ambiente che ti circonda. A seconda di dove compri il cibo favorirai o meno la presenza dell’agricoltura nella tua regione, favorirei un tipo specifico di agricoltura, o promuoverai un equilibrio sociale equo. Dipende da chi sostieni con il tuo denaro quando compri il cibo.”
“Noi crediamo che il modello dovrebbe essere quello dell’autosufficienza locale, o sovranità alimentare, del recupero dei cibi che sono andati perduti attraverso la standardizzazione dei supermercati e delle diete e le nostre attuali abitudini alimentari.”
“Noi crediamo che il modello dovrebbe essere quello dell’autosufficienza locale, o sovranità alimentare, del recupero dei cibi che sono andati perduti attraverso la standardizzazione dei supermercati e delle diete e le nostre attuali abitudini alimentari.”
“I nostri consumatori vengono ogni settimana a prendere le cassette di verdure e trovano cinque diversi prodotti stagionali dell’orto.
La prima cosa da fare è cambiare mentalità: mangiare verdure stagionali, specifiche di quel periodo dell’anno. Per esempio, non ci saranno pomodori o lattuga in inverno, o cavolo in estate. Ti adatterai alla stagione e a quello che viene prodotto dall’azienda agricola. Questo è il primo cambiamento.
Il secondo cambiamento è che riceverai una cassetta di cibo da portare a casa. Quindi dovrai imparare a cucinare con quello che hai. È un cambiamento molto interessante perché impari a cucinare molte verdure diverse, inventando ricette fantastiche.
Un altro cambiamento è il tuo impegno. Non ti limiti ad andare al supermercato quando ne hai voglia, ma ti impegni a comprare e pagare ogni settimana una cassetta di verdura.
Partecipando a diverse cooperative di consumatori ho scoperto un sacco di verdure che non avevo mai mangiato prima: cavolini di Bruxelles, barbabietola cruda, cavolo rosso, nuove varietà di insalata. Penso che sia una grande ricchezza. Si scoprono tante cose ottime da mangiare in inverno.”
La prima cosa da fare è cambiare mentalità: mangiare verdure stagionali, specifiche di quel periodo dell’anno. Per esempio, non ci saranno pomodori o lattuga in inverno, o cavolo in estate. Ti adatterai alla stagione e a quello che viene prodotto dall’azienda agricola. Questo è il primo cambiamento.
Il secondo cambiamento è che riceverai una cassetta di cibo da portare a casa. Quindi dovrai imparare a cucinare con quello che hai. È un cambiamento molto interessante perché impari a cucinare molte verdure diverse, inventando ricette fantastiche.
Un altro cambiamento è il tuo impegno. Non ti limiti ad andare al supermercato quando ne hai voglia, ma ti impegni a comprare e pagare ogni settimana una cassetta di verdura.
Partecipando a diverse cooperative di consumatori ho scoperto un sacco di verdure che non avevo mai mangiato prima: cavolini di Bruxelles, barbabietola cruda, cavolo rosso, nuove varietà di insalata. Penso che sia una grande ricchezza. Si scoprono tante cose ottime da mangiare in inverno.”
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