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ELIA RODRÍGUEZ
Veterana dell’agricoltura biologica
Veterana dell’agricoltura biologica
“All’improvviso, tutti sono passati al chimico, molto in fretta e senza pensarci troppo, nel giro di pochi anni. Il “progresso” era il modello chimico, l’agricoltura convenzionale, e quello che facevano i nostri nonni era arretrato.
Penso che sia stato un nostro amico medico a consigliarci di non tenere in braccio i bambini quando spruzzavamo prodotti chimici. Allora cominci a pensare “ma come, ci hanno sempre detto che non faceva male, che era un prodotto consentito”, eccetera, finché non ti rendi conto che è tutto al contrario, che il progresso è come facevano i nostri nonni e che siamo noi, oggi, a essere arretrati.”
Penso che sia stato un nostro amico medico a consigliarci di non tenere in braccio i bambini quando spruzzavamo prodotti chimici. Allora cominci a pensare “ma come, ci hanno sempre detto che non faceva male, che era un prodotto consentito”, eccetera, finché non ti rendi conto che è tutto al contrario, che il progresso è come facevano i nostri nonni e che siamo noi, oggi, a essere arretrati.”
“Sembra che ci sia un’ondata di giovani che tornano alla campagna e alle loro radici, e spero che ci restino, perché il cibo sembra fatto di plastica. Sembra che venga fatto in fabbrica; e il latte, bé, per fare il latte devi avere le mucche, il latte non nasce già pronto nel tetrapack del supermercato. Ed è lo stesso con il resto del cibo. Siamo abituati a trasportarlo da un continente all’altro in un modo completamente folle, senza farci domande.”
“Mi piace insegnare ai giovani che vogliono fare agricoltura biologica, e mi piace insegnargli anche il rispetto per la Natura, e normalmente le persone che vengono da noi sentono già quel tipo di rispetto, altrimenti non verrebbero. Ma gli insegno anche che si può vivere senza dipendere troppo dall’esterno, consumando quello che hai vicino a te oppure a casa; insegno a non essere consumisti. Le persone che vengono dalla città sono molto abituate a consumare, consumare, consumare, consumare.”
“Sono una contadina, ma la Terra merita di essere trattata diversamente da come la trattiamo noi, anche se siamo “biologici”. È viva, e nella Terra c’è moltissima vita invisibile, e a volte lavorando o arando il suolo la distruggi senza neanche rendertene conto. Per esempio il muschio impiega anni per crescere di pochi centimetri, e noi lo distruggiamo camminandoci sopra.
Pensiamo di essere i signori della Natura, noi genere umano, e non facciamo caso a quello che distruggiamo perché pensiamo che non sia importante.
In realtà la Natura parla, specialmente le piante. Ci sono grate quando le visitiamo, sanno che siamo lì, sono coscienti della nostra presenza e ci ringraziano.
Dovremmo essere qui non per cambiare il ritmo della Natura, ma per seguirlo e usarlo al meglio per le nostre vite, senza cercare di cambiarlo. Invece lo cambiamo a modo nostro. Il ritmo della Natura è diverso, non è quello che vorremmo imporle.”
Pensiamo di essere i signori della Natura, noi genere umano, e non facciamo caso a quello che distruggiamo perché pensiamo che non sia importante.
In realtà la Natura parla, specialmente le piante. Ci sono grate quando le visitiamo, sanno che siamo lì, sono coscienti della nostra presenza e ci ringraziano.
Dovremmo essere qui non per cambiare il ritmo della Natura, ma per seguirlo e usarlo al meglio per le nostre vite, senza cercare di cambiarlo. Invece lo cambiamo a modo nostro. Il ritmo della Natura è diverso, non è quello che vorremmo imporle.”
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